Jurassic Park è considerato il primo grande film a fare uso di computer-generated imagery e ricevette molte recensioni positive dai critici i quali apprezzarono gli effetti speciali che ben interagivano con gli elementi che li circondano, come i personaggi. Durante la distribuzione nelle sale cinematografiche il film incassò 920 milioni di dollari diventando il maggior successo cinematografico dell’epoca e uno dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema. Jurassic Park è il capostipite di un franchise di film e altri media tra i quali i sequel Il mondo perduto – Jurassic Park (1997) e Jurassic Park III (2001).
Un ambizioso imprenditore miliardario costruisce in un’isoletta al largo del Costa Rica un grandioso parco di divertimenti a tema – Jurassic Park ovvero Dinosauroland – popolandolo di rettili preistorici di varie dimensioni e specie che sono stati clonati dal DNA di dinosauri estinti, ricavato da insetti preservati nell’ambra che milioni di anni fa ne avevano succhiato il sangue. Inevitabilmente gli animali sfuggono al controllo umano con conseguenti disastri. La biotecnologia ha consentito a Michael Crichton, autore del romanzo (1990), e a Spielberg, che l’ha messo in immagini, la contaminazione di 3 generi: fantascienza, film d’avventure, film di spavento. Prevale la 3ª componente: con effetti speciali di sbalorditivo livello tecnico-spettacolare, è una grossa macchina per far paura con messaggio incorporato (l’allarme contro la scienza e contro i rischi dell’ingegneria genetica). Il finale, come nel libro, lascia la porta aperta a un seguito: Il mondo perduto-Jurassic Park.
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