Titolo originale Captain America: The First Avenger.
Azione, durata 125 min.
USA 2011. – Universal Pictures
Uscita venerdì 22 luglio 2011
l giovane Steve Rogers farebbe di tutto per arruolarsi: scioccato da ciò che i nazisti stanno facendo in Europa, non sopporta di starsene con le mani in mano. La sua costituzione fragile, l’asma, l’altezza tutt’altro che idonea, però, fanno sì che venga rispedito al mittente ad ogni tentativo. Finché un giorno, un uomo di stato, il dottor Abraham Erskine, s’interessa a lui e gli propone di sottoporsi alla sperimentazione di un siero che ne farà il primo super soldato dell’esercito a stelle e strisce. Rogers, dunque, subisce una straordinaria trasformazione, ma sarà solo dopo un passaggio per le fila dello show-business (e cioè solo dopo aver indossato una calzamaglia) a divenire davvero Captain America.
Il protagonista aveva un appuntamento -lo ricorda spesso il testo del film-, ma è in ritardo. Tanti altri supereroi, tutti più giovani anagraficamente, hanno occupato preventivamente i nostri spazi di capienza e non è peccato ammettere che si fa leggermente fatica a fare posto anche a lui. Occorre però aggiungere, immediatamente, che quel posto Captain America se lo guadagna, con un’entrata in scena scoppiettante. Sulla lunga distanza (124 minuti) ha poi un declino, d’altronde non vola e probabilmente in termini di sceneggiatura gli è stato chiesto troppo, ma la prima parte del suo “biopic” ha un carattere cinematografico notevole. Mentre scorrono sullo schermo le immagini degli anni ’40, con i ragazzi in uniforme al luna park, scorrono parallele nella mente quelle dei film americani che hanno raccontato quegli anni ben prima di Johnston, la propaganda cartacea e radiofonica, i cinegiornali: l’approdo al fumetto è sottile e obbligato.













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